Non ci fu bisogno di parole, di sguardi, di ammiccamenti.
Quello che bolliva nella pentola esplose con la passione e l’intensità giusta.
Io rimasi attaccato con le spelle alla porta, mentre Teresa incollo’ la bocca
alla mia, infilandomi la lingua fino alle tonsille. Una lingua lunghissima,
veramente mai provata prima. Poi iniziò a baciarmi i lobi degli orecchi e a
sbottonarmi la camicia, facendomi la cosa preliminare che mi piace di più,
leccarmi i capezzoli.
Non riuscivo a muovermi dalla porta. Lei aveva in mano il
pallino della partita e continuò a giocare sempre lei, fino a togliermi tutto e
ad iniziare una superba fellatio, che durò penso almeno una mezz’ora. Se penso
al paradiso, dovrebbe essere una cosa come la mia sensazione durante quella
mezz’ora di passione di Teresa verso il mio amico.
Era veramente incredibile, usava qualsiasi cosa, una volta
la lingua, una volta i denti, rigando tutta la lunghezza dell’arnese, una volta
solo le labbra, una volta perfino la gola e poi il seno, affogando il mio
povero attrezzo riproduttivo nella strepitosa perfezione del suo balcone.
Non voglio annoiarvi con la descrizione di quella mezz’ora,
ma la cosa incredibile è che ero eccitato come un lupo in calore alla vista
della prima femmina dopo anni e anni e nonostante ciò non avevo la minima
sensazione di stare per arrivare all’orgasmo. Sentivo un membro assolutamente
di marmo, un cuore che batteva all’impazzata e che pompava sangue verso il mio
amico ormai del tutto impazzito.
Quando lei, da vera esperta della materia, si rese conto di
essere arrivata al limite oltre il quale probabilmente avrei provveduto in
pochi minuti ad imbiancare le pareti della camera senza alcun bisogno di
vernice e pennello, si ritrasse improvvisamente. Si alzò in piedi ed iniziò a
spogliarsi. E fu lì che vidi quello di cui avevo bisogno in quel momento. Dopo
un sensualissimo togliersi ogni abito, rimase con un completino nero, con un
perizoma che lasciava intravedere la sfacciata perfezione del mappamondo di
Teresa, un culo ben tenuto da anni di palestra che nonostante i cinquant’anni
suonati sfidava sfrontatamente con ottimi risultati la forza di gravità.
3 - Continua