Un animaletto domestico, docile, obbediente. Il suo sorriso si intravede dall’alto di un paio di jeans a vita bassa, oppure dal basso di una gonna spiritosa. Quando esce al guinzaglio della sua padroncina tutti l’ammirano per quello che è. Una meraviglia della natura, i due emisferi delle vecchie carte geografiche della scuola della nostra infanzia, due mondi che si abbracciano e si strofinano. Come la luna è la nostra compagna nelle notti insonni d’estate, così queste lune gemelle sono il pianeta attorno al quale noi satelliti mortali sognamo di appartenere, ogni volta che le vediamo discendere e risalire, ora una, ora l’altra, che giocano con la nostra fantasia e il nostro desiderio. Ma ci dobbiamo accontentare di ruotargli attorno, anche per l’eternità. Una torta alla panna, che ci ondeggia davanti agli occhi e che un paio di tacchi a spillo strappa via dal nostro respiro mozzato.

giovedì 5 aprile 2012

Teresa 1 - La mia consuocera

Teresa. Che ricordi che mi suscita questo nome. Non che sia passato tanto tempo, diciamo un paio d’anni. Però al nome Teresa mi tornano in mente i più bei momenti e le più belle sensazioni che mi abbia suscitato una donna negli ultimi anni.
Gli uomini e le donne si sposano e si riproducono. I figli crescono e quando diventano grandi, i loro genitori spesso non trovano più motivo per rimanere assieme e si separano. E allora, liberi dal giogo matrimoniale, possono succedere tante cose.
E’ quello che è successo sia a me che a Teresa. Io mi sono separato, sono andato a vivere da solo e i miei figli, un maschio e una femmina, sono cresciuti e si sono fidanzati. E poi tra una cosa ed un'altra ho conosciuto quella che in una situazione regolare, con i figli sposati, sarebbe stata la mia consuocera. Teresa, appunto.
Lei è la mamma di Roberta, la fidanzata di mio figlio Matteo. L’ho conosciuta quasi per caso, un giorno che parlavo al telefono per strada e mio figlio, che aveva in macchina madre e figlia mi ha intravisto e ha approfittato per farmela conoscere.

-          Ciao papà! Che fai qui? Guarda che ti voglio presentare una persona!
-          Scusa Luigi, ti richiamo dopo – appena visto Matteo ho riattaccato e ho teso la mano verso quella splendida creatura
-          Papà, ti presento Teresa, la mamma di Roberta. Questo è mio padre, Marco – Matteo fa le presentazioni per bene, come da manuale
-          Matteo! Ma non mi avevi detto di avere un papà così affascinante. Suo figlio è un ragazzo d’oro e sono felicissima di conoscerla – mi fa lei, senza neanche lasciarmi il tempo di parlare.
-          Piacere mio Teresa. Come sta?
-          Splendidamente Marco. Ma iniziamo a darci del tu. Mica è una prerogativa dei ragazzi il darsi del tu. Non credi?

E come dirle di no? Anzi, darsi del tu con lei fu veramente semplice. Così dopo quella volta, iniziò a capitare spesso che Matteo e Roberta riuscissero a combinare spesso incontri a quattro, dove io ovviamente facevo coppia con Teresa. E quando i ragazzi chiedevano giustamente il loro spazio per stare da soli, restavamo da soli anche io e lei. E, dopo qualche imbarazzo iniziale, mi trovavo piuttosto bene. Lei aveva la mia età, era cresciuta negli anni 70, ascoltando gruppi come gli Yes e i Genesis. Sposata giovane, si era separata anche piuttosto giovane, quando Roberta aveva poco più di quindici anni. Ora era una splendida cinquantenne, con i capelli un po’ ribelli, un fisico da ragazzina, come Sharon Stone. E un sorriso fantastico.

1- Continua