Un animaletto domestico, docile, obbediente. Il suo sorriso si intravede dall’alto di un paio di jeans a vita bassa, oppure dal basso di una gonna spiritosa. Quando esce al guinzaglio della sua padroncina tutti l’ammirano per quello che è. Una meraviglia della natura, i due emisferi delle vecchie carte geografiche della scuola della nostra infanzia, due mondi che si abbracciano e si strofinano. Come la luna è la nostra compagna nelle notti insonni d’estate, così queste lune gemelle sono il pianeta attorno al quale noi satelliti mortali sognamo di appartenere, ogni volta che le vediamo discendere e risalire, ora una, ora l’altra, che giocano con la nostra fantasia e il nostro desiderio. Ma ci dobbiamo accontentare di ruotargli attorno, anche per l’eternità. Una torta alla panna, che ci ondeggia davanti agli occhi e che un paio di tacchi a spillo strappa via dal nostro respiro mozzato.

mercoledì 28 marzo 2012

Culi trovati in giro per la rete - Kate Upton

Girano e rigirando abbiamo trovato una delle modelle più in voga del momento. E come non capire tutta questa passione per questa specie di fata bionda made in USA, già donna copertina di Sports Illustrated, la rivista più famosa da quelle parti, non tanto per lo sport di cui si parla all'interno, quanto per signorine che occhieggiano dalle sue pagine.
D'altrone, noi modesti analisti del culo delle signorine che ci si parano davanti non facciamo altro che guardare e registrare.
E qui, cari miei, è un gran bel registrare, non vi pare?
        

martedì 27 marzo 2012

Amiche di Passione per il culo - La dè

Questa nuova amica si chiama La dè. Che poi mentre scrivevo il suo nome mi è scappato LA DA'! Un lapsus inspiegabile, o no? Comunque la ragazza è giovane, è tanta (un metro e settantotto) e si definisce "voluttuosa". Quindi sappiamo di cosa stiamo parlando. E poi, dico, avete notato il suo viso? Cioè il suo culo! Non è che abbia la faccia come il culo ma sicuramente ha un bel modo di presentarsi. Se fossi in voi, un clic su QUESTO LINK lo farei. Anche per vedere solo che tipo è. Magari poi LA DA' veramente!

lunedì 26 marzo 2012

Michela Roth 2 - Una maestra e il suo culo

Ormai gli aggiornamenti su Michela Roth sono continui e stiamo seriamente peensando di creare una rubrica apposita.
Anzi, visto che questo è un aggiornamento, questa E' GIA' una rubrica!
Michela è la maestra più famosa d'Italia e il motivo della sua fama non rientra nei canonici meriti didattici, ma lei è famosa perchè qualche genitore di qualche suo alunno ha trovato le sue foto sulla rete presa, diciamo, di culo... ehm... di spalle.

Nonostante le proteste di molti genitori, Michela Roth si è difesa da par suo, dicendo che lei fa come secondo lavoro la modella (solo in estate, ha precisato) e praticamente solo in America, paese di cui è originaria.
E il suo curriculum d'altronde è lo dimostra in maniera inequivocabile.

Suvvia, sono sicuro che se anche voi doveste scoprire che la maestra di vostro figlio è così fareste il diavolo a quattro per mandarla via, sono proprio certo.
Proprio proprio. SI SI!

 

domenica 25 marzo 2012

Chiara 1 - L'amica di mia figlia


Non sono attratto normalmente dalle ventenni. Le ho sempre considerate acerbe, come dicono gli spagnoli, un po’ “verdi”. A vent’anni mi piacevano le “signore”, le donne sposate, diciamo. A trent’anni mi piacevano le coetanee e a quaranta pure. Ma evidentemente con l’età questa cosa può cambiare in modo imprevedibile.
Ora che ho una figlia grande che ha vent’anni, ho cominciato a guardare le ragazze di quell’età in maniera un po’ diversa. 
Chiara è una compagna di università di mia figlia Valentina. Una ragazza di un metro e settanta, fisicamente molto ben proporzionata (ho notato che ha anche un gran bel culo, ovviamente!), mora con la frangetta e i capelli di media lunghezza.
Sono molto amiche e escono spesso assieme e ogni tanto lei viene anche a pranzo da noi. Non è dato sapere se hanno ragazzi, fidanzati o simili. Diciamo che sono entrambi due belle ragazze sportive e in salute e come ogni bel fiore sbocciato sicuramente ci saranno svariati mosconi che le gireranno intorno.
Essendo io un genitore separato, vivo la mia vita sentimentale con serenità e Valentina ha accettato questa cosa da donna adulta e consapevole. Per questa cosa però non so come la prenderà se venisse a saperlo!
Tutto è iniziato un giorno d’inizio estate. Erano le nove e mezza di mattina e io ero appena uscito dalla doccia.

-          Ciao! Sono Chiara. Marco, mi fai salire che devo chiederti una cosa urgente?
-          Ciao Chiara, Sali, ti apro.

Mi finisco di asciugare velocemente e mi infilo un paio di pantaloncini. Vado ad aprire a torso nudo. Chiara è di casa, non  c’è problema.
Apro la porta e lei si presenta come sempre, con il suo bel vestitino corto, abbastanza poco coperta. Resto un po’ così, a guardarla senza dire niente.  Lei mi dà una rapida squadrata dalla testa ai piedi, con il suo bel sorriso da furbetta.
-          Posso entrare? – mi fa lei, indicando la porta – devo chiederti un consiglio per una cosa che devo preparare con il computer.
-          Ah sì sì – faccio io, riavendomi dalla sorpresa – vieni di là nello studio che vediamo subito.

Andiamo e accendo il computer. Lei si siede accanto a me e io inizio a lavorare. Dopo un po’ che parliamo mi accorgo che lei ha la gamba sinistra attaccata alla mia destra e la testa molto vicino alla mia spalla.
-          Ma che buon profumo usi, Marco. Non mi allontanerei mai da te! – mi fa lei, dopo aver inspirato profondamente il mio profumo di corpo fresco di bagno.
-          Ti piace? E’ il profumo che mi ha regalato Valentina per la festa del papà – le faccio io, orgoglioso.
-          Tu non lo sai, ma l’ho scelto io per te. Sapevo che ti sarebbe piaciuto. A me fa impazzire. Che buono – e così dicendo avvicina il naso al mio torace e dà un’altra annusata chiudendo gli occhi.

Io faccio finta di nulla. E’ come mia figlia, mi dico, è bellissima e molto sensuale ma ha solo vent’anni. Certo che posso parlare a me stesso quanto voglio e razionalmente mi posso convincere di qualsiasi cosa. Il problema è che la carne ed il mio amico, che comincia a bussare per uscire dai pantaloni, dicono altro.

1 - Continua

Culi trovati in giro per la rete - Che fila!

Signorina! C'ero prima io! No, c'ero prima io!
Vi immaginate la scena? Voi arrivate ad esempio alla reception di un meeting e aspettate di avere informazioni e per caso trovate tutto questo ben di dio, magari con un bello specchio dietro, giusto per non farvi perdere nulla.

Cosa potrebbe succedere? La fila si sfascerebbe o resterebbero tutti abbagliati da questo incredibile spettacolo?

Non è dato saperlo da questa foto. Bisognerebbe provare di persona. Ma non sono sicuro che sia così facile!

sabato 24 marzo 2012

Culi trovati in giro per la rete - Estefania Colombo

Per la nostra ormai mitica rubrica "culi trovati in giro per la rete" vi proponiamo un video di presentazione di una delle più belle e sensuali modelle argentine, che ovviamente è dotata anche di un retrotreno di tutto rispetto. Io come sempre non aggiungo nulla, dovete godervi da soli le immagini di questo splendido culo sudamericano. Buona visione!

 

venerdì 23 marzo 2012

Amiche di Passione per il culo - Bambolina

Bene, questa volta l'amica che vorrei presentarvi si chiama Bambolina, ha 28 anni ed è molto disinibita. Infatti a lei piacciono le chat erotiche, il sesso di gruppo ma non disdegna incontri extraconiugali e rapporti di coppia normali. Beh che dire? Chi trova un'amica come questa trova un tesoro. Sicuramente, non va mai in bianco. L'unico problema è: avete il fisico per una donna come questa? Fatevi una domanda e datevi una risposta. Intanto, per contattare Bambolina, dovete cliccare QUI
Buon divertimento!

Diane 3 - Due assieme è meglio di uno

La serata si era fatta a mano a mano più piacevole per entrambi. Io cominciavo a farle complimenti sempre più audaci e lei sembrava gradire alquanto. Dopo l’ultimo bicchiere di borgogna lei ormai era cotta al punto giusto e decisi di provare l’affondo.
-          - Ho un regalo per te - le dissi
Lei ovviamente mi chiese di cosa si trattasse ma io la tenni sulle corde.
-         - E’ un regalo un po’ speciale, che vorrei darti in un posto diverso da questo – le dissi guardandomi in giro
-          -Veramente? Dai dimmi cosa è!
-          -Niente da fare – feci io duro – paghiamo e usciamo, poi vedrai di che si tratta.
E così ci incamminammo per i viali di Parigi, verso la metro. Ormai tra noi c’era un bel feeling e camminavamo mano nella mano.
Lei mi chiese di accompagnarla a casa. Veniva spesso da quelle parti lei e sapeva come affittare una casa a poco prezzo.
Salimmo al quarto piano e lei si fermò davanti la porta, appoggiandosi di schiena.
-          Vuoi entrare? – mi fece lei.
-          Direi di si – feci io – devo darti il regalo.
Entrammo e ci sedemmo sul divanetto vicino alla televisione. Lei si mise in attesa, sciogliendo e riannodando la lunga coda bionda con un sorriso abbastanza esplicito.
Io, con naturalezza, estrassi il pacchettino dal giaccone e glielo porsi.
Lei guardò il pacchetto, poi guardò me. Come per dire, chissà che mi credevo fosse questo regalo, e comunque era sempre meglio se mi mettevi subito le mani addosso.
Io con molta calma le spiegai il funzionamento di quel regalo. Lei avrebbe dovuto mettere in bocca il cioccolatino con scritto “elle” e io il cioccolatino con scritto “il”. Poi, senza ingoiare, avremmo dovuto baciarci. La combinazione dei due sapori sarebbe stata fantastica.
Lei fece un’altra bella risata fragorosa, sollevata. Si fa roba, finalmente, avrà pensato.
Prese delicatamente il suo cioccolatino e lo mise tutto in bocca, chiudendo gli occhi. Io misi in bocca rapidamente il mio e la tirai verso di me, baciandola avidamente.
Devo dire che quel diavolo di pasticcere era veramente un mago della cioccolata. La combinazione tra la cioccolata bianca contenuta nel suo ed il fondente contenuto nel mio fecero in modo che le nostre lingue cercassero avidamente di assaporare tutto quel ben di dio, restando a massaggiarsi per un bel po’ di minuti. Fino a che la mia mano si allungò sul suo tostissimo culo americano.
Iniziai a scendere sul collo e a sbottonarle la camicetta. Lei era eccitata in modo incredibile e scattava come un puma ad ogni bacio. Quando iniziai a leccarle l'aureola dei capezzoli lei mi tolse la faccia e mi spinse dall’altra parte del divano, avventandosi come una furia sui miei pantaloni.
Mi slacciò rapidamente tutto e iniziò a baciare il mio amico, ben contento di quelle attenzioni al gusto di cioccolata.
Dopo un po’ mi prese la mano e mi portò nella sua camera. Io mi sdraiai sul letto e lei iniziò a spogliarsi lentamente, fino a restare in perizoma. Iniziò a fare una danza lenta e sensuale davanti allo specchio, così decidetti di non farmi scappare l’occasione.
-          Posso farti una foto? – le chiesi, quasi supplicandola.
Lei alzò le spalle, come per dire fai pure. E le feci un po’ di foto.
Mi salì addosso e mi sdraiò, infilandosi rapidamente quanto doveva nel posto giusto. Fu una cavalcata memorabile, con la sua coda sballonzolante e il suo seno quasi immobile, legato nel sobbalzare al resto del corpo.
Venne dopo pochi secondi, con un orgasmo violento che le provocò forti tremori, fino quasi a farla piangere dal piacere. Che roba, ragazzi.
Approfittando del momento, la presi e la girai, mettendola in ginocchio davanti a me. Le presi con la destra la coda e con la sinistra le pizzicavo il culo, ritmicamente. Devo dire che tra yeah, oh my god, babe, mi sembrava di essere il protagonista di un porno e questo mi eccitava ancora di più.
Venimmo insieme e io, per non essere da meno del suo strepitoso orgasmo, mi lasciai andare a qualche bel gemito di gradimento.
Facemmo l’amore ancora per un paio d’ore intensamente, poi ci addormentammo entrambi, rilassati.
Il giorno dopo era sabato e nessuno lavorava. Enrico era in giro con la moglie che era venuto a trovarlo e io mi svegliai nel letto di Diane. Ma lei non c’era.
Mi alzai per cercarla. E lei invece era in cucina. Si era infilato un bel perizomino rosso e mi stava preparando una bella sostanziosa colazione stile english breakfast, con tanto di uova e pancetta. Le feci un’altra foto e apprezzai molto sia la colazione che ovviamente il resto del weekend.
Fu un un piacere lavorare quel mese a Parigi. Davvero davvero.

mercoledì 21 marzo 2012

Michela Roth - Una maestra e il suo culo

Michela Roth è ormai la maestra più famosa d'Italia. Il motivo della sua fama non rientra nei canonici meriti didattici, ma lei è famosa perchè qualche genitore di qualche suo alunno ha trovato le sue foto sulla rete in modalità "lato B".
Nel paese delle chiese è scattata subito la scomunica preventiva, moltissimi genitori hanno ritirato i loro figli dalla classe.

Michela Roth si è difesa da par suo, dicendo che lei fa come secondo lavoro la modella (solo in estate, ha precisato) e praticamente solo in America, paese di cui è originaria. E il suo curriculum d'altronde è inattaccabile.

E poi, diciamola tutta. Ma voi sareste così dispiaciuti di avere a che fare con una maestra come lei? Sicuramente vostro figlio sarebbe molto seguito. No?

Amiche di Passione per il culo - Sarah

Vorrei presentarvi Sarah. Una bella ragazza, che si presenta piuttosto bene (e se non mi credete, guardate la foto qui a sinistra) ed è piuttosto giovane, ha solo 22 anni.
Sembra che muoia dalla curiosità per tutto ciò che riguarda il sesso ed il divertimento, anche solo on-line, se siete particolarmente timidi. Io la conosco personalmente e vi posso garantire che vale la pena di conoscerla.
Anche perchè lei è proprio di quelle donne alle quali piace chi adora il culo.
Non vi garantisco niente, ma se giocate bene le vostre carte... insomma, quello che dovete fare per contattarla è cliccare QUI.
Buon divertimento! E ditele che la saluta Geeno. Vi farà un bel sorriso!

martedì 20 marzo 2012

Diane 2 - I cioccolatini

Sul lavoro era una tosta, Diane. Sempre concentrata, sempre tutto sotto controllo. Se c’è un problema da qualche parte, si fa in quattro per risolverlo. Poi è sempre lì a spronare tutti a concentrarsi e a lavorare bene. Insomma, una brava ragazza, ma anche una bella rompipalle!

-          Secondo me gli manca qualcosa – mi dice Enrico alla macchinetta del caffè.
-          Lo penso anche io – gli dico ammiccando.
-          Sai se questa ti prende? Ti gira e ti rigira come un calzino! – mi fa lui scoppiando a ridere.

Io invece non l’ascoltavo più. Avevo cominciato a pensare a questa cosa e, come sempre, la curiosità mi iniziava a divorare. Chissà cosa ti faceva lei se veramente ti avesse messo le mani addosso.
Enrico mi conosceva abbastanza bene e sapeva che poi alla fine io ci provavo sempre. Non sono mai stato uno che ci provava con tutte,  come sempre devo capire dall’altra parte se c’è terreno fertile. Non mi piacciono i due di picche né le perdite di tempo.
Come insegnano nelle scuole di pugilato, se l’avversario ha un punto debole, devi picchiare sempre lì. Per quanto sia forte, prima o poi cede.
Avevo notato che le piaceva la cioccolata. Non era molto, ma un piccolo punto debole. Una sera ho attraversato la città per andare in quella pasticceria artigianale dove facevano dei cioccolatini con una crema all’interno che solo a metterla sulla lingua avevi le allucinazioni di piacere. Me ne sono presi un bel po’ e me li sono portati.
Il giorno dopo, ne ho portati tre in ufficio. Tutti e tre seduti attorno al tavolo, mi sono rivolto verso di lei e gliene ho offerto subito uno.  Lei mi ha guardato, un po’ interdetta, forse pensando che per un bel po’ di giorni non l’ho assolutamente calcolata (almeno lei pensava questo), ma poi ha sguainato il suo più bel sorriso.

-          Thank you! – mi ha fatto prendendomi lentamente il cioccolato dalla mano e guardandomi negli occhi. E questo non è niente, tesoro, metti in bocca questa meraviglia e vediamo che succede.
-          Oh my god! – Diane chiuse gli occhi e assaporò per un paio di minuti, d’orologio, quello che aveva in bocca.

La cioccolata aveva un effetto fantastico su di lei. Io ed Enrico avevamo scoperto che dopo un cioccolatino, per un paio d’ore era assolutamente tranquilla e sorridente, affabile. Quando rompeva un po’, cioccolatino e via. L’unico problema è che consumava una bella quantità di cioccolata e io dovevo spesso andare dal mio fornitore a fare scorta e quindi attraversare tutta la città.
Ma ecco che forse questa poteva essere una bella occasione per portarmela un po’ a spasso per la città.
Detto fatto. Una mattina le proposi di accompagnarmi il pomeriggio a comprare i cioccolatini. Lei pareva non aspettasse altro. Mi sparò una raffica di ok, that’s great, wonderful… che Enrico se la rideva sotto i baffi.
Alle sei in punto uscimmo e prendemmo la metro. Lei indossava una minigonna piuttosto aderente con il solito tacco e stava facendo impazzire il mio ormone. Per guardarle il culo devo aspettare che si incamminasse davanti a me, un po’ poco.
Fuori dal lavoro era proprio un’altra cosa, Diane. Con quelle tre parole di italiano che si era imparata sapeva anche fare delle buone imitazioni. L’imitazione di Enrico mi fa letteralmente sbellicare. Così feci anche la sua imitazione di quando ha mangiato il primo cioccolatino e lei si fece una risata talmente contagiosa che metà del vagone della metro iniziò a ridere con lei. Stavamo andando alla grande!
Arrivammo dal mio spacciatore di cioccolata, che appena mi vide sfoderò un sorrisone. Ad avercene di clienti come te, sembrava dirmi tra i denti.
Dopo le presentazioni, dissi a lui, con un po’ di ammiccamenti, che lei era innamorata dei suoi cioccolatini e avrei voluto qualcosa di speciale per la serata. Lui capì al volo e sparì dietro al bancone. Dopo pochi minuti riapparve con una bella confezione dei nostri cioccolatini preferiti e una piccola confezione trasparente, con all’interno due cioccolatini, uno celestino con scritto “il” e uno rosa con scritto “elle”. Cosa è, un contraccettivo sotto forma di cioccolata, gli dissi scherzando.
Lui invece, con fare serio, mi spiegò il funzionamento di quella confezione.
E non ero sono andato molto lontano con l’immaginazione. La nascosi rapidamente e porsi a Diane un cioccolatino per distrarla.
La portai a cena e passammo una serata molto divertente, tra un’imitazione ed un’altra. Finalmente, Diane si aprì un po’ e mi raccontò un po’ di lei, che aveva ormai trent’anni e le sarebbe piaciuto mettere su famiglia. Ma visto il lavoro che faceva, un rapporto stabile non riesciva ad averlo e quindi avrebbe voluto cambiare lavoro. Le chiesi se era fidanzata e lei mi disse che ormai non lo era da tempo immemorabile, forse un paio d’anni. Anche io, le spiegai, avevo problemi analoghi ai suoi ed ero alla ricerca di una donna speciale. O che almeno, fosse appassionata di cioccolata.
A questa battuta lei, complice il borgogna, scoppiò nella sua risata che presto contagiò i tavoli vicini. Mi stavo innamorando?

2-Continua

lunedì 19 marzo 2012

Culi trovati in giro per la rete - Karen Del Castillo

Potevamo noi, e dico noi, quelli di Passione per il culo, farvi mancare l'elezione di Miss Reef 2012? Per chi non lo sapesse si tratta dell'elezione del più bel culo del mondo. Un concorso di bellezza dedicato ad una parte del corpo femminile che noi amiamo in modo particolare. Quest'anno la nostra beniamina è Karen Del Castillo. Controllare per credere la qualità del giudizio della giuria attraverso queste poche immagini della premiazione. E non si dica che noi non siamo per le novità. Quando le novità sono queste, non c'è motivo per ignorarle. Benvenuta nel nostro club, Karen. Credo che torneremo a trovarti!

domenica 18 marzo 2012

Diane 1 - La mia collega americana

Mi piace viaggiare per lavoro. Si viaggia in aereo, si alloggia nei migliori hotel e si incontra gente interessante. L’ultima volta che sono andato a Parigi è stato particolarmente divertente. Sapevo che stava partendo un progetto che avrebbe coinvolto diverse divisioni. Che detto in linguaggio meno aziendale, si trattava di girare per l’Europa e lavorare con tante persone di tanti paesi diversi. In più ci sarebbero state persone provenienti anche dalla sede principale, cioè New York.
La collega che avrebbe lavorato con me e con Enrico era Diane. Ricordo ancora il giorno che ci siamo conosciuti. Io stavo litigando con Enrico per come far uscire una serie di dati dal sistema e abbiamo sentito dei tacchi che si avvicinavano. Si è aperta la porta ed è entrata. Noi ci siamo alzati in piedi per salutarla. Aveva un’abbigliamento comodo, da viaggio. Felpa, jeans e un bel tacco dodici che non guasta. Un metro e settantacinque abbondanti, capelli biondi legati e un bel paio di occhi verdi, incorniciati da un sorriso a centoventidue denti e una pioggia di lentiggini.
 - Hi. Diane – fa lei, posando il bagaglio e allungando la mano verso di noi.
- Nice to meet you, Diane. I’m Marco and he is Enrico – le faccio io, stringendole la mano e guardandola fissa negli occhi.
 Enrico, molto più sciolto di me con l’inglese, attacca a parlare di lavoro e lei annuisce, mentre io le faccio cenno di accomodarsi. Lei mi fa segno di aver capito, ma poi alza la mano destra con due dita dritte.
 - Ok. Just a second. – fa lei. Aveva bisogno del bagno. Le indico la strada e lei rigrazia.
Poi si gira e si incammina. E finalmente capisco il motivo per cui si parla tanto di questa Diane.
La meraviglia che ondeggia davanti ai miei occhi allontanandosi spiega tutto e anche di più.
Diane ha un culo semplicemente fantastico. Piccolo e sodo, che sta su e ondeggia dolcemente cullato dai tacchi.  Ricorda quello di Charlize Theron. Io sono un appassionato e certe cose non le dimentico.
A parte tutto, penso che sarà dura concentrarsi solo sul lavoro, questo mese.

1-Continua
 

Culi trovati in giro per la rete - Meglio dare un'occhiata, non si sa mai!

A questa ragazza evidentemente è stato detto che il suo culo aveva qualcosa fuori posto. In mancanza di uno specchio e per fare prima, ha pensato bene di controllare da sola. Forse sarebbe stato il caso di fidarsi di qualcuno che si poteva trovare dalle sue parti, ma evidentemente lei preferisce controllare il suo bel culetto da sola. D'altronde si sa, chi fa da sè...

sabato 17 marzo 2012

Culi trovati in giro per la rete - Verso la perfezione

Per la rubrica "Culi trovati in giro per la rete" ecco a voi una new entry dell'esclusivo club dei fantastici culi perfetti. Non serve dire nulla davanti alla perfezione. Basta concentrarsi e sentire se la visione di cotanta bellezza ci fa smuovere qualcosa dentro. Se non vi succede, beh, non so cos'altro fare. Cercatene uno vero. Come questo, però, sarà dura!

Carmen - La mia vicina di casa

La mattina ogni tanto mi capita di stare fino a tardi a casa. Per finire qualche lavoro al computer, per fare un po’ di spesa. Molte volte invece mi capita di starmene solo e di sentire le voci delle persone che vanno al lavoro e che corrono veloci a fianco al mio portone. Tra tutte queste voci, quella che mi ha sempre fatto attizzare veramente è quella di Carmen.
E’ la mia vicina di casa e abita sopra al mio appartamento. E’ una donna non più giovane, sarà sui quarantacinque. Ha un marito che lavora all’estero, mi pare in Arabia, o da quelle parti, che torna a casa ogni tanto, credo ogni tre o sei mesi. Me ne accorgo quando torna perché la notte del suo ritorno dalla camera da letto di Carmen si sentono delle belle urla. Confesso che da un po’ avevo iniziato a invidiare il marito di Carmen.
Ogni tre mesi è comunque un po’ poco per una donna come quella. Un metro e settanta, due tette di tutto rispetto e un culo, signori miei, che grida vendetta. Dovevo decidere quando sarebbe potuto succedere. Il marito era andato via da un paio di settimane e decisi che il momento per agire era arrivato.
Lei faceva i turni in fabbrica e aveva una figlia che all’epoca andava alla scuola media. Così spesso la mattina accompagnava la figlia e poi la sentivo rientrare. Ci conoscevamo un po’. Qualche riunione di condominio, qualche battuta. L’ultima volta che l’avevo incontrata l’avevo trovata in vena di chiacchiere e di confidenze. Infatti, mentre si parlava del più e del meno, lei si interruppe e mi buttò lì questa frase:
 - Certo che vita solitaria che ci tocca fare. Senza nessuno con cui parlare la sera, televisione e poi a letto da soli. Senza un po’ di calore umano.

 Dicendo così, fece il gesto di abbracciarsi, guardando nel vuoto, con un bel sospiro alla fine.

 - Effettivamente, da quando sono separato, anche io soffro parecchio questa cosa. Prima tornavo la sera a casa e c’erano mia moglie e i ragazzi, era tutta un’altra cosa. Adesso, se mi va bene, vedo il culo di Valeria Marini o di Raffaella Fico all’Isola dei Famosi!

 Scoppiò a ridere. La voce profonda e sensuale già mi sbatteva su e giù l’ormone. Ma la risata era qualcosa di sconvolgente.

 - Ah, vedo che anche tu soffri di solitudine. Ti vedo qualche volta uscire la mattina tardi da solo e questa cosa me la sono sempre chiesta. Chissà se è fidanzato, se vede qualcuno.
 - Magari. Sono solo come un cane. Da sei mesi, ormai – dissi sconsolato.
- Ma come! Un bell’uomo come te!
- Sai, non è semplice trovare la donna che ti piace. Poi magari cerchi, cerchi e la trovi più vicino di quanto pensi.
 Pausa. Quella frasetta detta in quel modo, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi nerissimi, aveva detto tanto, tantissimo.
 - Già. Magari basta poco. Guardarsi un po’ intorno. Magari una persona che si conosce, che non penseresti mai… la vita è strana.

 Quella conversazione fu la svolta nel nostro rapporto. Dopo un paio di giorni, venne a casa mia, con la scusa di leggere una cosa del condominio. Io le preparai un caffè e passammo una bella oretta a chiacchierare di storie d’amore passate e di sogni per il futuro.

Era inutile fare finta di nulla, tra di noi stava nascendo qualcosa in più di un semplice rapporto di buon vicinato. Bisognava solo trovare il modo per portare a meta a questione. E non era semplice.

Il caso volle che la settimana dopo, la figlia di Carmen andasse in gita con la scuola, tre giorni. E fu proprio lei a dirmelo, con un messaggino.

 - Marco, la settimana prossima sei a cena da me. Chiara va in gita tre giorni e sto da sola. Ti piace il pesce? Accidenti. Le cose vanno veloci. Gli risposi di sì, per me non c’era alcun problema.

 Mercoledì sera. Torno a casa un po’ prima, passo a prendere un po’ di fiori e mi metto un po’ in tiro. Mentre salgo incrocio la signora Terminati, il servizio informazioni del condominio. Eh già. E se poi lo scopre il marito? A questa cosa sinceramente non avevo pensato.

- Buonasera Carmen! – le dissi porgendole i fiori.
- Grazie! – fece lei, portandoseli in grembo – quanto tempo è che non mi regalano dei fiori. Mamma mia che belli!
- Non mi dire che tuo marito non ti regala mai dei fiori – dissi con un tono un po’ scherzoso
- Ma chi? Gianni? Ma figurati. Quello arriva, mi comanda a bacchetta e se ne va. Di uno così posso anche fare a meno!
- Ah non andate d’accordo? A giudicare da quello che si sente la notte quando c’è lui, non si direbbe! – la considerazione era d’obbligo e la feci.
- Vabbè, purtroppo io ho solo un uomo che torna a casa ogni sei mesi e quando torna almeno che faccia il suo dovere coniugale. Che ultimamente ormai non è neanche tanto in grado di portare a termine.

 Allora, in trenta secondi avevo capito che 1) Lei non andava molto d’accordo con il marito, per non dire per niente; 2) Ha solo un uomo, purtroppo. Il che fa pensare che è un po’ poco. D’altronde sono stato invitato a cena da lei, da soli; 3) Che il marito non è più molto interessato a lei e nonostante questo lei urla come un’assatanata quando fanno l’amore. 4) che cosa altro mi sarebbe servito per provarci? Un invito in carta bollata?

 Tutto perfetto. Spaghetti allo scoglio, un po’ di frittura (cotta a puntino, ma come fa?) e soprattutto un pesce al forno in crosta di patate. Per chiudere il tutto, una bella torta al cioccolato, piccola ma buonissima. Che cuoca. E che donna! Per l’occasione aveva messo una bella camicetta scura, ben aperta sul davanti, una gonna lucida e un paio di calze nere molto sexy. Niente tacco, ma stiamo in casa, andava bene anche così.
 La prima bottiglia di Maria Costanza (perfino il vino, insuperabile!) scorre via rapidamente e i tredici gradi e mezzo si fanno sentire presto. Dopo aver giocato un bel po’ sull’argomento sesso, l’atmosfera si è fatta veramente bollente. Lei non mi stacca gli occhi di dosso e si passa continuamente la mano nei capelli. Io non riesco a far uscire il mio sguardo dalla sua scollatura.
 - Ma tuo marito non dice niente che inviti degli amici a cena quando sei da sola?
- Ma non pensare a lui, lui non c’è. E quando c’è non mi interessa niente di lui – così dicendo, allungò la mano sinistra e prese la mia mano, dolcemente. Io portai la sua mano alla bocca ed iniziai a baciarla sul palmo e poi piano piano sul dorso. Per tutta risposta lei si alzò e si sedette in braccio a me. Iniziammo a baciarci dolcemente.

E fu così che dopo pochi minuti prima la mia camicia e poi la sua sparirono dalla scena. Poi toccò ai miei pantaloni. Rimasi in piedi, con gli slip e il mio coso che bussava per uscire. Lei molto rapidamente, mi tolse tutto e cominciò un dialogo stretto con il mio amico. Ad entrambi la conversazione piaceva molto.

Lei era veramente molto brava e questa cosa durò fino a che mi fece venire nella sua bocca. Lei si pulì velocemente. Io, imbarazzatissimo, iniziai a riprendere i miei vestiti.

- Ma che fai, te ne vai? La notte è lunga – mi fece fermandomi la mano. Mi baciò profondamente e riprese in mano la questione. Che in breve si fece nuovamente interessante. Ci accomodammo in camera da letto e lei si liberò della gonna, mettendo in mostra quello per cui ero arrivato fino lì.

Un culo bello, sodo e grande, appena incorniciato con un minuscolo perizoma.

La feci mettere in ginocchio sul letto, di spalle. Con le gambe allargate, in modo che tutto quello che serviva si vedesse veramente bene.

 - Una foto per la stampa? – mentre lo dicevo scattai col cellulare.

- Ma che fai? – mi disse lei, un po’ sorpresa.
- Niente, è una cosa mia. Tengo tutte le foto delle donne con cui ho avuto esperienze. Un po’ di sano voyeurismo.
- Contento tu – la cosa non la interessava più di tanto – ma quando vieni qui da me?

Non finì neanche la frase che le fui dietro. L’abbracciai palpando il seno e lei ebbe un sussulto. Iniziai a baciarla sul collo. Era eccitata in un modo incredibile, voleva assolutamente che la penetrassi.
Un attimo signora. La notte è lunga.

Scesi piano piano sulla schiena con le labbra. Poi iniziai a leccarla sotto il perizoma. Lei gemeva e sospirava come una neonata. Quando le tolsi il perizoma era completamente bagnata e pronta. La rimisi in posizione e la penetrai.

Lei fece un urlo, poi prese il cuscino e se lo portò alla bocca. Va bene che il marito non contava nulla, ma un minimo di apparenza andava comunque mantenuta.

Presi quella meraviglia con le mani ed iniziai a pompare. Le sue urla soffocate erano come delle scariche elettriche di piacere.
Quando arrivammo, assieme, ci sdraiammo uno a fianco all’altra. Ma lei dopo poco ricominciò a giocare con il mio attrezzo e lentamente ricominciammo.
Andammo avanti senza sosta, per tre ore. Venni quattro volte. Il giorno qualcuno suonò alla mia porta e io mi resi conto mentre andavo ad aprire che mi tremavano le gambe.

Carmen mi chiese se avevo programmi per la cena. Io le dissi che era invitata a casa mia.
Feci una bella colazione: prosciutto, uova, frutta e yogurt. Mi aspettava una giornata impegnativa, per non parlare della serata!

 

giovedì 15 marzo 2012

Bellissimi culi in diretta dal Brasile!

Andiamo in Brasile a cercare un po' di culi. Mi sembra giusto andare nel paese che ha costruito parte del suo fascino su quello che i più ci tormenta nel momento in cui vediamo la prima volta una donna che ci piace. Ma in quel posto ne hanno fatto qualche cosa di imprescindibile e di quasi sacro. E allora bando alle chiacchiere e godetevi questo video, un po' lungo, ma godibile, sia per le immagini che per la suadente parlata locale. Relax, miei cari.

mercoledì 14 marzo 2012

Forza Napoli!!

Allora, io non sono tifoso di calcio in modo particolare, ma come non solidarizzare con la signorina qui presente? Direi che tranquillamente è possibile! E allora ... vai Hamsik, vai Matador Cavani, vai Pocho Lavezzi...
Insomma.... FORZA NAPOLI e i culi napoletani (e le donne napoletane)!!

Aida 3 - Ma che capelli ti sei fatta?

- Ti piace?
Sono un po’ interdetto. Non me lo aspettavo.

- Non ti piace?
Il tuo sorriso è un po’ spento, hai visto lo stupore sul mio viso. Capirai. Io adoro le donne con i capelli lunghi. E tu te li sei tagliati corti. Ma veramente corti! Ok, devo farti comunque un complimento.

- No, non è che non mi piaci, è che non me lo aspettavo.

Meno male, la tua tensione si scioglie in un sorriso. La mia Aida Yespica ha i capelli corti ma è sempre la mia Aida.

- Vieni Marco. Il tuo caffè è quasi pronto.

Un mese. Da un mese stiamo assieme, io e Aida. Non mi basta mai. Come i veri innamorati, ci vediamo ogni giorno. Se riusciamo a vederci la mattina, facciamo anche l’amore. Sempre e intensamente. Una donna appassionata e felice, ecco quello che sei diventata.
Il caffè è buonissimo e caldo, come te. Ormai hai capito anche che sono un appassionato di foto, per cui ti metti davanti lo specchio in posa e aspetti i miei scatti. Non sono un fotografo professionista, sono semplicemente un collezionista di foto. Di bei culi, in particolare.

- Siediti qui, Marco

Ci sediamo sul bordo del letto. Ormai i nostri corpi si attraggono automaticamente, senza possibilità di scampo. Il mio cuore batte sempre all’impazzata. La tua bocca mi fa impazzire, potrei anche baciarti senza fare altro e saprei quale può essere uno scopo per vivere. Ti tolgo il reggiseno e comincio a baciare i tuoi seni, a partire da sotto, piano piano.
Tu ti stendi sul letto e ti levi il perizoma. L’odore del tuo sesso arriva fortissimo e mi fa girare la testa. Scendo con la lingua e comincio a solleticare il tuo boschetto ben curato, poi scendo ancora, fino alla porta proibita del piacere. Non so che fare. Vorrei vedere se mi fai fare un giretto anche dall’altra parte.
Intanto continuo a solleticarti e a leccarti sopra e sotto. Mi sdraio e tu mi sei sopra e mi restituisci il favore. Poi cominci a strofinare il tuo seno di marmo sul mio sesso. 

- Ora facciamo una cosa che mi piace tanto!

Mentre mi dici questo, ti giri di spalle, ti metti a cavallo del mio viso e mi offri la tua micetta, mentre prendi a lavorare anche tu di bocca con il mio sesso. Dopo poco la nostra passione colmina contemporaneamente. Ma tu non hai nessuna voglia di smettere. Ricominci a stimolarmi e in un paio di minuti sono di nuovo pronto. E tu ti trasferisci con il bacino dalle parti del mio pene. Mi dai le spalle e vedo benissimo il tuo sedere aprirsi e strofinarsi. Poi in un attimo te lo infili dentro e inizi lentamente a cavalcare. Sento i muscoli della tua vagina che stringono a morte il mio povero attrezzo. Sempre più velocememente. Le tue urla soffocate aumentano fino a quando tu hai un altro orgasmo.

- Ti piace usare il buco di dietro? A me sì!!

Oggi è la giornata delle sorprese. Una volta mi è già capitato con una ragazza di farlo ma non è stato granchè bello. A lei ha fatto tanto male e io mi sono ritratto. Però vorrei provare anche questo con te!

- Mi piace tantissimo – rispondo – ma serve un po’ di lubrificante.
- Sono fornitissima! Mentre dici così ti alzi e apri il cassetto del comodino e tiri fuori l’olio per i bambini,
veramente ottimo per tutto, anche per questo.

Detto, fatto. Me ne butti un bel po’ sul pene e lo spargi bene bene. Poi ne metti un bel po’ sul tuo secondo buco e riprendi la posizione di prima, posizionando il missile sul nuovo obiettivo. Poi lentamente inizi a penetrarti. L’olio fa bene il suo lavoro e in una manciata di secondi è prigioniero fino in fondo del tuo nuovo rifugio. All’inizio non fai un fiato, ma poi inizi a cavalcare anche da quella posizione, alzando e abbassando le natiche davanti i miei occhi. Se esiste il paradiso, deve essere una cosa come questa, accidenti!

Dopo poco sei stanchissima e cambiamo posizione, ti metti in ginocchio davanti a me e io ricomincio da dove eravamo rimasti. Piano piano le tue urla si fanno più convinte e meno soffocate. D’altronde a quest’ora tutti i vicini lavorano e non vedo il motivo di frenarsi. Fino a che un mio urlo mette fine a quella fantastica cavalcata. E’ ora di un altro caffè, Aida.

martedì 13 marzo 2012

Lidia Barbieri - Culi trovati in giro per la rete

Terza puntata di "Culi trovati in giro per la rete". Lei è bellissima, giovane e brasiliana. Dicono che sia l'erede di Keira Agustina. Non lo so, giudicate voi. Secondo me merita e molto!

lunedì 12 marzo 2012

Se riuscite a sopravvivere, ballate!

Non dico altro. Guardate questa clip musicale semplicemente FANTASTICA!
Per la cronaca, l'artista è Eric Prydz e il pezzo è Call on me.
Dei culi monumentali!

Aida 2 - Una domenica al parco

Domenica mattina. Ma che giornata fantastica.
Barba, doccia ed eccomi qua. Sportivo ma non troppo, prendo la macchina e arrivo sotto casa tua. Abiti in un quartiere nuovo, un po’ fuori città. Non pensavo di fare tardi, ma me la sono presa un po’ comoda ed eccomi qua con dieci minuti di ritardo. Al primo appuntamento non va per niente bene.
Suono e tu mi apri in tuta. Non sei truccata, ma a me basta il tuo sorriso per capire che sei perfettamente a tuo agio.

- Marco, siediti che accendo il caffè e intanto finisco di preparare Andrea.

Meno male, il mio ritardo è passato inosservato. Qualche volta ho trovato donne che mi aspettavano in piedi, braccia conserte. Come a farmi capire, stronzo, sei in ritardo, cominciamo male. Sono contento che con te non ci siano problemi.
Aspetto disciplinatamente e bevo il mio caffè. Improvvisamente apparite tutti e due dal corridoio, tuo figlio e te.

- Ciao bello. Come ti chiami? Io mi chiamo Marco.

Tuo avrà otto anni e ha un bel ciuffo biondo sbarazzino. Non ha preso i tuoi colori, che sono molto mediterranei. Poi è molto diffidente e non lo nasconde per niente.

- Ciao. Chi sei?
- Sono un amico di mamma. Tu ti chiami Andrea, non è vero?
- Sì – dice lui guardandomi fisso le scarpe.
- Andiamo? Oggi ti porto vicino al mare, in pineta. C’è un parco bellissimo e possiamo anche giocare a pallone.
- Ma io non ho il pallone – mi fa lui, con tono di rimprovero.
- Non ti preoccupare, ce lo ho io! – faccio io, trionfante.

Un sorriso, finalmente. Poi alzo gli occhi e vedo te. Quando ridi sembri proprio Aida Yespica. Mi fai veramente impazzire!
Scendiamo e apro il bagagliaio. Prendo il pallone e lo consegno a Andrea.

- Tieni questo è tuo!
- Che bello mamma! E’ dell’Inter!!
- Hai visto che bravo Marco? Ha indovinato la tua squadra! Ti piace il pallone nuovo?

Nuovo. Dillo ancora. Fammi sentire quella “u” che mi manda fuori di testa!
Ok. Famigliola a bordo e si parte. Arriviamo in una mezzoretta e troviamo anche un bel posto. Meno male che tu, da brava donna di famiglia, hai organizzato tutto il pranzo, con tutto quello che serve. Panini, frutta, acqua e anche una crostata. E il plaid a quadri neri e azzurri, ovviamente!
Andrea gioca bene e ci divertiamo come dei pazzi, poi troviamo un’altra famiglia con tre ragazzini più o meno della sua età e riesco ad impegnarlo in una partitella con loro.
Così mi posso finalmente dedicare un po’ a te.

- Sei bravo con i bambini – esclami appena arrivo a sedermi vicino a te.
- Mi fanno impazzire, passerei delle ore con loro! – dico asciugandomi il sudore.

Tu non dici niente, ma pieghi leggermente la testa verso destra e mi guardi fisso negli occhi, sorridendo. Non so se ti piaccio quanto mi piaci tu, ma secondo me tanto schifo non ti faccio.

- Mi chiede sempre dove è il padre, ma io non so cosa dirgli. Ora gli sto dicendo che è partito per un lungo viaggio. Ma poi?

Ma poi? Che ti dico? Certo non è semplice.

- Penso che dovresti dirgli la verità. E dare la possibilità al padre di vedere comunque il figlio, ogni tanto.
- Quello stronzo? Mai! Che restasse con quella puttana di Enrica! – mi dici infuocata.

Così vengo a scoprire che il tuo ex si è messo con la tua (ex) migliore amica. Bella combriccola di vipere, non c’è che dire! E ovviamente non vuoi vedere più nessuno dei due!
Mi ci vuole un bel po’ per farti capire che il rancore non serve a nulla. Soprattutto ad Andrea. E poi a te, che devi rifarti una nuova vita, anche affettiva.

- A quello ci sto già pensando – mi dici con un sorrisetto che è un assist.
- Seriamente? – chiedo io, ributtando la palla dall’altra parte della rete.
- Non lo so. Ci devo pensare ancora un po’ – e respingi il mio attacco.

Uno a zero per te. Non sei molto intraprendente, vuoi che faccia io la prima mossa. La prossima non te la faccio passare liscia.

Andiamo al chioschetto a pochi metri a prendere il caffè. Buonissimo, tra l’altro, me ne ricorderò la prossima volta.

- Che fai domani mattina? Lavori? – chiedo io, lanciando la mia esca.
- No, sto a casa, devo finire ancora di sistemare la roba del trasloco, dopo due mesi.
- Vuoi che venga a darti una mano?
- Ma no, non ti disturbare, faccio da sola.
- Dai, che in due facciamo prima. Ci vediamo verso le nove.

I cinque secondi di silenzio che seguono mi fanno gelare il sangue. Forse sono stato troppo categorico.

- Va bene, ci conto allora.

Vorrei urlare dalla gioia, ma devo mantenere un contegno. Posso rilassarmi, le cose stanno andando come non osavo sperare.

Lunedì mattina. Ore 8.58. Esco dalla macchina e arrivo davanti al tuo portone.

- Che puntualità! – mi apri vestita con una tuta aderente che fa vedere veramente tutto, compreso quel perizoma nero che grida vendetta
- Dove cominciamo? – faccio io, con aria indifferente
- Dalla cantina, dobbiamo portare su un po’ di cartoni
- Andiamo.

Cominciamo a portare su la roba da sistemare. Sembriamo una coppia di sposini appena tornati dal viaggio di nozze. In un ora abbiamo quasi sistemato tutto.

- Caffè?
- Caffè! – faccio io, con un gesto di approvazione

Ci sediamo sul divano e ammiriamo il nostro lavoro. La vetrina della sala è ben sistemata e piena.
Siamo molto vicini e la tua coscia sinistra struscia sulla mia gamba destra. Mi giro e tu guardi nel vuoto, pensierosa.

- Che c’è?
- Niente – fai tu, scostando i capelli dal viso – ho pensato a quello che mi hai detto e penso tu abbia ragione. Domani chiamo il mio avvocato e organizziamo per fare in modo che Andrea veda il padre
- Bravissima – faccio io, dandoti una carezza sul viso. Tu appoggi il tuo viso sulla mia mano, strofinando la guancia e chiudendo gli occhi.

Ci siamo. Io continuo ad accarezzarti e tu continui a strofinare e baciare la mia mano ed il mio braccio. Comincio a baciarti la guancia, il collo e poi vado a segno.
Il tuo bacio è bellissimo e profondo. Mi prendi la mano e me la porti sul tuo culo. Sapevi che era quella la parte che più mi interessava.
Dopo pochi minuti, stiamo improvvisamente scomodi. Ci trasferiamo in camera e sgombriamo rapidamente il letto dagli scatoloni rimasti. Finalmente.
Tu ti sdrai di spalle e io inizio piano piano a spogliarti, come un bimbo scarta il suo regalo di natale. Mammamia che fantastica visione. Scanso il perizoma e comincio a baciarti, sempre più a fondo. Ad ogni bacio tu fai un sussulto. Vorrei che questo momento non finisse mai.
Tiro via tutto e finisco di spogliarmi. Alzo il tuo bacino e ti allargo le gambe. Inizio a giocherellare con il tuo clitoride e continuo a leccarti in mezzo ai due mappamondi. Quando l’umidità è al punto giusto, ti penetro.
Metto le mani da dietro sul tuo seno durissimo. I capezzoli sembrano dei chiodi. Mi metto poi in ginocchio per ammirare quella meraviglia.
Poi inizio, prima piano. Poi, tra i tuoi sospiri sento un incitamento.
Una prima botta forte. Tu fai un urlo strozzato. Poi metti la bocca sul braccio, per evitare di farti sentire. E io continuo e continuo, fino all’esplosione.
Sto in paradiso. Continuiamo a baciarci da tutte le parti. Io ti convinco a fare qualche foto, per ricordo. E soprattutto per immortalare tanta bellezza.
Si è fatto tardi e Andrea esce da scuola. Devo togliere il disturbo.
Ma bisogna finire di mettere a posto. Ci vediamo domani mattina.
Alle nove. Precise!

2-Continua

Ma che spettacolo - Culi trovati in giro per la rete


Signore e signori, per il secondo appuntamento con la rubrica "Culi trovati in giro per la rete" ecco a voi la piramide di Cheope dei culi, un mastodontico culo balneare, talmente grande e tondo da affogare se capiti da quelle parti a farti il bagno. Uno spettacolo assoluto. Veramente da non perdere! Guardatelo bene e pensate un po': cosa potreste fare con un giocattolo così?

domenica 11 marzo 2012

Elisabetta Canalis - Culi trovati in giro per la rete

Per la rubrica "Culi trovati in giro per la rete" vi presentiamo oggi un monumento alla perfezione. Ma, come sempre, ci sono diverse opinioni a tal proposito. Io non mi pronuncio, anche perchè sono molto indulgente, a me alla fine piacciono un po' tutti. Però, per inaugurare la rubrica, cominciamo con quello di Elisabetta Canalis, una delle protagoniste dell'ultimo festival di Sanremo e che da diversi anni si dimena in televisione, avendo iniziato diversi anni fa come velina a "Striscia la notizia".

sabato 10 marzo 2012

Aida 1 - Come ti ho conosciuto


Mi piace fare la spesa. Aprire tutti gli sportelli della cucina, vedere se c’è lo zucchero, l’olio, il sale e preparare la lista. Mi piace girare per le corsie del supermercato e gustarmi la varia umanità che frequenta il posto.
Preferisco andarci la mattina, vero le dieci. A quell’ora, le donne hanno accompagnato i figli a scuola, hanno preso il caffè con le amiche e passano da quelle parti per comprare quelle quattro cose che servono per il pranzo. E io sto lì.
Stamattina c’eri tu. Ti chiamerò Aida, Come Aida Yespica. Perché secondo me le assomigli tanto. Gli occhi un po’ a mandorla, i lunghi capelli lisci e il viso sottile. E, soprattutto, un paio di jeans un po’ laceri, sotto i quali tondeggiava una specie di mappamondo, che tu portavi a spasso su un paio di tacchi dodici con una disinvoltura degna della più smaliziata frequentatrice di passerelle.
E invece, per vedere di che pasta eri fatta, ti ho seguito fino al banco del pane, per sentire la tua voce.

-Tre ciabattine

Ma che bella voce. Profonda e armoniosa. Chissà di dove sei. Poi il ragazzo del pane ti chiede di provare quel nuovo tipo di pane con le noci.

-E’ nuovo?

Fantastica. Ti è uscita quella fantastica “u” arrotata, che mi fa impazzire. Sei napoletana. Io impazzisco per le donne napoletane. E a te non manca nulla. Sei bellissima, hai un gran bel culo, sei sensuale e napoletana. Potrei anche morire, per una donna così. Non subito, però.
Ho deciso che ti devo conoscere. E a giudicare da come ti guardano tutti gli uomini, non sono il solo. Ci sono anche molte altre donne che ti guardano. Ma secondo me, non provano la stessa cosa per te. O forse sì. Sei talmente bella che è impossibile non ammirarti.

Quasi inebetito, seguo il tuo panettone a distanza, spingendo il mio carrello ancora vuoto. Imbocchi la corsia dei detersivi e ti fermi davanti agli ammorbidenti. Poi allunghi il braccio fino all’ultimo piano.
I tacchi sono belli per chi guarda. Ma per chi li porta richiedono molta attenzione, a tutti i movimenti. E così succede che il peso della bottiglia di ammorbidente ti fa sbilanciare ed è come cadere dal primo piano.

-Tutto a posto?
In un attimo ho lasciato il carrello e sono piombato dalle tue parti. Ti ho messo le mani sotto le ascelle e ti sorreggo, mentre tu cerchi di capire cosa è successo. Guardo dietro la tua nuca e intravedo una piccola corona tatuata, sotto il collo.
-Sì. Credo di si.
Riesco a tirarti su. A fatica mi libero di un paio di aiutanti volontari che hanno avuto la mia stessa idea. Mi dispiace, questa l’ho vista prima io. Girare al largo.
Così cominciamo a parlare del più e del meno. E vengo a scoprire un paio di cose interessanti. Ti sei appena trasferita in città e, cosa più importante, sei separata.
Bene. Molto bene.
Decido di fare subito un passo concreto. Per due validi motivi.
Prima di tutto, se non lo faccio ora, chissà quando ti becco più. Mica la fortuna passa due volte nello stesso posto. E fino ad ora ho fatto tutto bene.
Poi, se già mi hai detto che sei separata, nonostante tu mi conosca da poco più di venti minuti, mi dà parecchio da pensare.
Chiedo ancora se è tutto a posto. Zoppichi vistosamente e mi dici che va tutto bene. Decido di abbandonare il mio carrello al suo destino e mi offro, come un cavaliere della tavola rotonda, di aiutarti con la spesa.
Tu abbozzi, come da copione, un minimo di resistenza. Brava Aida. Sei prevedibile, ma proprio per questo bisogna aspettarsi la sorpresa.
Arrivo vicino alla macchina e da bravo sistemo quel po’ di spesa nel bagagliaio. Una macchina piccola ma attrezzata per ospitare un bimbo piccolo, massimo quattro anni.
Beh. Inutile dire che non me lo aspettavo. Ma è un ostacolo facilmente aggirabile. Anzi.
Colgo la palla al balzo e ti chiedo del bimbo. Tu ti illumini del tuo sorriso che ormai ho imparato a conoscere.
Ho la strada spianata. Mi offro di accompagnarti domenica in un parco giochi, in modo da passare una bella giornata assieme, come una bella famigliola. E tu accetti con entusiasmo.
Una grande giornata, grandissima direi. Ho il tuo numero in rubrica e non vedo l’ora che venga domenica.


1-Continua


Giorgia Palmas all'Isola dei Famosi

Ultimamente un po' in ribasso. Ma la signora Palmas si difende sempre bene per quanto riguarda i suoi affari di... culo. Voi che ne dite?

venerdì 9 marzo 2012

Guendalina Tavassi

Ancora l'Isola dei Famosi. D'altronde, in queste lande innevate e desolate, dove se vedi qualche centimetro di gamba scoperta ti parte l'ormone per la tangente, come non gradire questa sacrosanta esposizione di carne (e silicone, per dirla tutta) al massimo della rotondità? Niente da dire. La signorina non è forse all'altezza di altri paraurti di questo blog, ma è ruspante e verace. Quindi bona. Vai Guenda!

Danza kuduro

E allora, donne! La primavera incombe! Mica vi vorrete presentare al nostro cospetto con i vostri culi in discesa come lo spread (per ora!). Forza! Alzate il volume del vostro PC e ballate un po'! Questo ballo è della scorsa estate e in attesa del prossimo tormentone va benissimo. Tra l'altro il nome pare che significhi "culo duro" o qualcosa di simile... animo e... muovete il culo!

Jennifer Lopez

Non è che mi faccia impazzire, ma lei lo sa valorizzare tantissimo e poi... come lo muove... mi sbatterei per terra dalla voglia di morderlo!! Ovviamente, boati di approvazione del pubblico!!

Belen Rodriguez

Poteva mancare secondo voi Belen Rodriguez che fa la scala ancheggiando divinamente e mostrando quello che tutti noi vorremmo anche per solo una volta poter sfiorare? Su un blog come questo proprio NO!!

giovedì 8 marzo 2012

Santantonio!!

Ok tenetevi forte perchè questo video agli amanti del lato B piacerà molto e molto e molto. Non solo. C'è tutto un mondo intorno a quello splendido frutto dolce e succoso... ma non voglio aggiungere altro. Tutto da gustare!!